"Il trattamento tempestivo e adeguato della sofferenza derivante da una malattia grave e/o pericolosa per la vita deve essere garantito in un Paese che vuole porre la morte su richiesta come una possibilità", ha dichiarato l'APCP in un comunicato.
Senza questa garanzia, l'associazione ritiene che si restringa la possibilità di scelta dei pazienti, che potrebbero essere indotti a "prendere un'opzione limitante, irreversibile e inappropriata che potrebbe essere diversa, purché sia assicurata un'assistenza adeguata a chi vuole continuare a vivere con qualità e il supporto di professionisti qualificati".