Lo sciopero è stato annunciato dal segretario generale della Federazione nazionale degli insegnanti(Fenprof), che fa parte della piattaforma, durante la manifestazione dell'11 febbraio a Lisbona.
In quell'occasione, Mário Nogueira aveva dichiarato che gli insegnanti avrebbero scioperato di nuovo se non avessero raggiunto un accordo con il Ministero dell'Istruzione, come accaduto la scorsa settimana dopo l'ultima riunione di negoziazione sul regime di assunzione e mobilità.
Oggi sciopereranno gli insegnanti dei distretti di Coimbra a nord. Venerdì sarà la volta degli insegnanti dei distretti da Leiria a sud.
Le scuole dovranno comunque garantire i servizi minimi, come decretato lunedì dal Tribunale arbitrale, che ha ritenuto che questa interruzione "non può essere vista solo come uno sciopero di un giorno che causerà solo i soliti e legittimi disordini che ogni sciopero provoca sempre", ma piuttosto come "un ulteriore sciopero in una serie di scioperi che, nel loro insieme, minacciano già di mettere a repentaglio il diritto all'istruzione".
Secondo la decisione, gli insegnanti devono garantire tre ore di lezione nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo, nonché tre periodi di insegnamento giornaliero per classe nel secondo e terzo ciclo e nell'istruzione secondaria, al fine di garantire, settimanalmente, la copertura delle diverse discipline.
Sabato gli insegnanti tornano in piazza con due manifestazioni a Lisbona e a Porto.