"Nel 2021 sono stati espulsi/deportati/allontanati dal Portogallo 370 cittadini portoghesi, di cui 276 (74%) provenienti da Paesi europei e 94 (26%) da Paesi extraeuropei", si legge nella RASI dello scorso anno, approvata questa settimana.
Secondo il rapporto, c'è stato un aumento di circa il 22% delle espulsioni di portoghesi a causa "dell'alleggerimento delle misure restrittive adottate per mitigare gli effetti della crisi pandemica del Covid-19", ovvero la riapertura dello spazio aereo e la ripresa dei servizi di immigrazione in tutto il mondo.
La RASI sottolinea le espulsioni di portoghesi dalla Norvegia, dove ne sono stati espulsi 95, seguiti da Francia (50), Regno Unito (42), Lussemburgo (32), Svezia (14), Paesi Bassi (10), Germania (9), Finlandia (7), Belgio (5), Danimarca (4), Austria, Grecia e Svizzera (due ciascuno) e Ungheria e Montenegro (uno ciascuno).
Il documento rileva inoltre che 44 cittadini portoghesi sono stati espulsi dal Canada, 12 dagli Stati Uniti, 10 dal Perù, sette dal Brasile, sei dall'Australia, sei dal Venezuela, tre dall'Angola, due dal Mozambico, uno in Cina, Israele, Senegal e Turchia.
La RASI indica anche che, alla fine del 2021, 1.272 portoghesi erano detenuti all'estero, 42 in più rispetto al 2020.
La maggior parte dei portoghesi è stata detenuta in Europa (1.064), seguita dal continente americano (161), dall'Asia (20), dall'Oceania (16) e dall'Africa (11).