Secondo quanto riportato da Executive Digest, María José Rico, subdelegato del Governo nella regione spagnola di Huelva, afferma che "sembrano esserci le condizioni" per negoziare con il nuovo esecutivo portoghese, sottolineando che il Ministero della Transizione Ecologica e della Sfida Demografica(Miteco) ha inviato una lettera al Governo 15 giorni fa.

L'intenzione è quella di un incontro per cercare di raggiungere un accordo che renda possibile il prelievo di acqua da Pomarão, più precisamente alla confluenza del fiume Chança con il fiume Guadiana, vicino alla linea di confine tra i Paesi iberici.

Tuttavia, il Ministro dell'Ambiente e dell'Energia, Maria da Graça Carvalho, ha sottolineato di non aver ricevuto una lettera da Miteco, confermando che i due Ministeri dell'Ambiente si incontreranno presto "per discutere altre questioni".

Non è la prima volta che le autorità andaluse rivendicano l'accesso all'acqua della diga di Alqueva. Anche l'ex ministro dell'Agricoltura e della Pesca, dell'Alimentazione e dell'Ambiente, Isabel García Tejerina, nel 2016 si era rifiutata di proporre al Portogallo la possibilità di inviare l'acqua di Alqueva alla provincia di Huelva, sostenendo che questa soluzione non era inclusa nel Piano idrologico del bacino Tinto-Odiel e Piedras.

L'erogazione dell'acqua nel punto in questione è rimasta ambigua dall'inizio del secolo. Rivendicando l'acqua di Alqueva, le autorità spagnole intendono solo ufficializzare l'uso dell'acqua che hanno prelevato negli ultimi due decenni, in modo sistematico e costante.

Tuttavia, l'Agenzia portoghese per l'ambiente(APA) ha confermato, nell'estate del 2023, che il governo portoghese non approva i prelievi di acqua dalla stazione di pompaggio spagnola di Boca-Chança, sul fiume Guadiana, sostenendo che il sistema "avrebbe dovuto smettere di funzionare nel 2003, dopo l'inaugurazione della diga di Andévalo".