"Si prevede che la somministrazione di una dose di richiamo alle persone di 40 anni e più, dando la priorità agli anziani, alle persone con comorbilità e agli operatori sanitari (...) ridurrà la prevedibile pressione sui servizi sanitari associata alla prevista propagazione della variante Omicron di preoccupazione", afferma il parere della Commissione Tecnica sulla Vaccinazione contro il Covid-19 (CTVC) sull'espansione del richiamo del vaccino.
I dati indicano che il 15 dicembre 2021, gli ultraquarantenni rappresentavano il 94,5% dei pazienti ricoverati in reparto e il 93,4% di quelli ricoverati in terapia intensiva.
"In questa fase, è urgente continuare a massimizzare la vaccinazione delle persone definite nella strategia di richiamo del vaccino ed estendere la vaccinazione con dosi di richiamo a coloro che possono beneficiarne maggiormente", si legge nel documento pubblicato sul sito della DGS.
Per il CTVC, lo scenario di crescita epidemica previsto con l'emergere di Omicron giustifica l'adattamento della dose di richiamo, "con priorità per le persone più vulnerabili, anche in linea con le raccomandazioni del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC)".