Secondo l'Autorità Nazionale del Farmaco (Infarmed): "Considerato il numero totale di vaccini somministrati, risulta che le reazioni avverse ai vaccini contro il Covid-19 sono poco frequenti, con circa un caso su mille inoculazioni, un valore stabile nel tempo".
Secondo il documento, fino al 31 maggio sono stati somministrati circa 24,1 milioni di vaccini contro il coronavirus SARS-CoV-2 e sono stati registrati 24.624 casi di reazioni avverse (ADR), tra cui 7.956 sono stati considerati gravi.
"Dei casi di ADR classificati come gravi, circa l'83% riguarda situazioni di incapacità temporanea (compreso l'assenteismo dal lavoro) e altre ritenute clinicamente significative dal notificante, sia esso un professionista sanitario o un utente", ha indicato Infarmed.
Per quanto riguarda il numero totale di casi gravi, 131 (0,5%) sono stati i decessi, che "si sono verificati in un gruppo di individui con un'età media di 77 anni"; il rapporto sottolinea inoltre che questi "eventi non possono essere considerati correlati a un vaccino contro Covid-19 solo perché sono stati segnalati spontaneamente al Sistema Nazionale di Farmacovigilanza".
"Nella stragrande maggioranza dei casi segnalati in cui sono disponibili informazioni sulla storia clinica e sui farmaci concomitanti, un esito avverso fatale può essere spiegato dalla storia clinica del paziente e/o da altri trattamenti; le cause di morte sono diverse e senza un modello omogeneo", si legge nel rapporto.