In una dichiarazione inviata a Lusa, Zero afferma di avere "le più grandi riserve sulla necessità e l'opportunità di andare avanti con questo progetto" per la diga, osservando che "aveva già l'ambizione di risolvere i problemi legati allo spopolamento".
Giovedì scorso si è conclusa la consultazione pubblica dello Studio di Impatto Ambientale (VIA) del progetto di utilizzazione idraulica polivalente del Crato (AHFM), promosso dalla Comunità Intercomunale dell'Alto Alentejo (CIMAA).
L'impresa, che si trova nella fase di studio preliminare, comporterà un investimento totale di 171 milioni di euro, di cui 120 milioni sono registrati nel Piano di Recupero e Resilienza (PRR).
"Decisione sbagliata"
Per Zero, "i documenti in consultazione pubblica dimostrano che il progetto non solo non è una soluzione per promuovere l'economia della regione, ma costituisce anche (un altro) esempio di decisioni sbagliate nell'uso degli scarsi fondi pubblici" che il Portogallo ha a disposizione per promuovere lo sviluppo come Paese membro dell'Unione Europea.
Inoltre, sottolineano, il progetto ha "l'aggravante di generare impatti ambientali e sociali negativi" ed "è evidente un contributo negativo al cambiamento climatico a causa dell'aumento delle emissioni di gas serra".
"Effetti che, insieme al degrado della biodiversità e all'aumento del rischio di inquinamento dei corpi idrici, comporteranno una violazione del principio 'non danneggiare in modo significativo', un criterio necessario per avere accesso ai fondi europei nell'ambito del Meccanismo di recupero e resilienza (MRR)".