Nell'ambito del pacchetto mensile di procedure d'infrazione agli Stati membri per il mancato rispetto della legislazione comunitaria, la Commissione ha nuovamente esortato le autorità portoghesi a prendere le misure necessarie per il corretto e completo recepimento di due direttive relative al rumore, ricordando che "il Green Deal europeo si pone l'obiettivo di un inquinamento pari a zero, compresa la lotta all'inquinamento acustico, a vantaggio della salute pubblica, dell'ambiente e della neutralità climatica".
L'esecutivo comunitario spiega che "il primo caso riguarda una modifica dell'allegato sulle relazioni dose-effetto, che descrivono l'impatto dell'esposizione a determinati livelli di rumore sulla salute umana", mentre il secondo si riferisce a "una modifica dell'allegato sui metodi comuni di determinazione del rumore, utilizzati per produrre informazioni sui livelli di rumore ambientale a cui i cittadini sono esposti".
La Commissione europea sottolinea che "le informazioni sono destinate a essere utilizzate per l'elaborazione di mappe acustiche e per l'adozione di piani d'azione basati sui risultati della mappatura acustica".
Dopo aver ricordato che "il termine per il recepimento di entrambe le direttive della Commissione era il dicembre 2021" e aver inviato al Portogallo lettere di costituzione in mora - la prima fase di una procedura d'infrazione - nel gennaio 2022, la Commissione osserva che "ad oggi il Portogallo non ha recepito le nuove norme".
"Pertanto, la Commissione ha deciso di emettere, per ciascuno dei due casi, pareri motivati al Portogallo, che ora ha due mesi di tempo per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea", conclude l'esecutivo comunitario.