Si tratta del decreto legge 109-G/2021, frutto del recepimento di una direttiva comunitaria sui diritti dei consumatori ed entrato in vigore nel maggio dello scorso anno. Il decreto introduce regole più severe per i commercianti, obbligandoli, ad esempio, ad affiggere il prezzo più basso praticato nei 30 giorni precedenti, compresi quelli praticati in eventuali periodi di saldi o promozioni, e non solo la percentuale di sconto.
Inoltre, la nuova legge impone anche l'obbligo di esporre il prezzo più basso praticato in precedenza, in riferimento al quale viene effettuata la pratica di riduzione del prezzo, sui cartelli, sulle etichette o sui listini in cui sono affissi i prezzi, lasciando questa informazione in alternativa all'indicazione della percentuale di riduzione del prezzo. All'epoca, l'Associazione portoghese delle imprese di distribuzione(APED), che rappresenta il settore alimentare e della vendita al dettaglio specializzata, criticò la misura.
I settori di attività con il maggior numero di infrazioni registrate sono "prêt-à-porter", "supermercati/minimarket/grocery store" e "articoli/utensili per la casa", ha dichiarato l'ASAE.