LaCaixa Geral de Depósitos, l'ultima delle grandi banche a presentare i conti, ha dichiarato di aver ristrutturato più di 40.000 crediti entro ottobre.
Per quanto riguarda le altre banche, che hanno già presentato i loro risultati, Santander Totta ha rinegoziato più di 36 mila prestiti per l'edilizia residenziale dall'inizio dell'anno fino a settembre. Novo Banco ha effettuato 17.700 rinegoziazioni e BCP più di 16.000 rinegoziazioni.
BPI non ha reso noto il numero totale delle rinegoziazioni, limitandosi a segnalare che i crediti rinegoziati fino a settembre hanno un valore complessivo di 950 milioni di euro. Solo nell'ambito del decreto legge del Governo (80-A/2022) sono stati rinegoziati crediti per un valore di 414 milioni di euro, per 3.400 clienti.
Migliaia di rinegoziazioni di prestiti vengono effettuate in base alla legislazione governativa, ma la maggior parte di esse avviene tramite accordo commerciale tra cliente e banca (rinegoziazione commerciale).
La rinegoziazione del credito può avvenire in diversi modi, riducendo lo "spread" (il margine di profitto commerciale della banca), aumentando il periodo di pagamento del credito, o un periodo di grazia nel pagamento del capitale (ad esempio, per un anno il cliente paga solo gli interessi, abbassando la rata mensile ma capitalizzando l'importo mancante in futuro).
L'aumento dei tassi di interesse ha creato problemi a molte famiglie che pagano mutui ipotecari, in quanto si ripercuote sui contratti a tasso variabile con un aumento significativo delle rate mensili.