"Ad oggi, un totale di 69 casi della variante Omicron sono stati identificati attraverso la ricerca mirata di mutazioni e/o il sequenziamento del genoma virale", dice il rapporto INSA sulla diversità genetica della SARS-CoV-2.
Secondo l'istituto, nell'ambito del monitoraggio in tempo reale del "fallimento" nel rilevamento del gene S, che permette l'identificazione della variante Omicron, effettuato in collaborazione con diversi laboratori, è stato possibile raccogliere dati per il periodo dal 25 novembre al 12 dicembre.
"Questa analisi indica una tendenza all'aumento della proporzione di casi positivi con fallimento del gene S dal 6 dicembre, raggiungendo una frequenza relativa del 9,5% il 12 dicembre", dice il rapporto.
Secondo l'INSA, questa tendenza, in particolare quella osservata negli ultimi tre giorni, è "fortemente indicativa dell'esistenza di una circolazione comunitaria della variante Omicron in questo periodo, in parallelo con lo scenario osservato in altri paesi" che stanno utilizzando lo stesso approccio per la sorveglianza di questa variante, nel caso di Danimarca e Regno Unito.
Questa nuova variante, che è stata classificata come "preoccupante" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è stata rilevata in Africa meridionale, ma da quando le autorità sanitarie sudafricane hanno lanciato l'allarme il 24 novembre, le infezioni sono state segnalate in più di 60 paesi di tutti i continenti, compreso il Portogallo.