Durante la lettura della sentenza di 57 pagine, il giudice che presiedeva ha detto che i fatti contenuti nell'atto d'accusa erano provati, così come l'aggiunta che la corte ha fatto nell'ultima sessione, affermando che i sei uomini "hanno agito secondo un piano preconcordato".
Il giudice ha giustificato l'applicazione della pena tenendo conto del fatto che gli imputati non avevano precedenti penali e del loro profilo sociale.
Il reato di traffico di droga varia da quattro a 12 anni.
I sei uomini di nazionalità portoghese, spagnola, colombiana e dominicana, che hanno iniziato ad essere processati alla fine di ottobre, nel Tribunale di Viana do Castelo, per il reato di traffico di droga, hanno partecipato alla sessione in videoconferenza, presso le carceri di Lisbona e Caxias, a Oeiras, dove aspetteranno la sentenza finale.
Alla fine della sessione, interrogata da Lusa, la difesa ha garantito che farà ricorso contro la decisione.
L'incriminazione è scaturita dall'"Operazione Trapport" condotta dall'Unità Nazionale di Lotta al Traffico di Narcotici (UNCTE) della Polizia Giudiziaria (PJ).
Quell'indagine è culminata, nel marzo 2020, con l'arresto dei sei uomini, di nazionalità portoghese, spagnola, colombiana e dominicana, e il sequestro di circa 400 chilogrammi di cocaina, che ammonterebbe a più di 1,6 milioni di dosi individuali, in un magazzino situato nella zona industriale di Vila Nova de Muía, a Ponte da Barca, nel distretto di Viana do Castelo.
La cocaina allo stato puro, proveniente dalla Repubblica Dominicana, che, secondo l'ispettore capo del tribunale che ha coordinato le indagini, avrebbe un valore di 20 milioni di euro, è stata trovata all'interno del magazzino coperta da bancali di ananas, nascosta nel falso fondo del container che è arrivato al porto di Setúbal, è stato inviato al porto di Leixões e poi seguito, in un camion, a Ponte da Barca.