Questo fa seguito a una petizione che è stata firmata da più di 8.000 persone che chiedono una riduzione del tasso di questa tassa dal 23% al 6%.
La petizione sottolinea che "gli atti veterinari sono tassati al 23%, essendo così considerati un lusso" e chiede che il governo, nell'ambito del bilancio dello Stato, contempli la riduzione a un'aliquota ridotta.
"Beni di lusso
Pedro Filipe Soares, deputato di BE, ha sottolineato che la legislazione approvata in parlamento prevede l'obbligo di promuovere il benessere degli animali, ma, allo stesso tempo, considera che le "spese per adempiere a questo obbligo non sono beni di lusso".
Secondo Pedro Frazão di Chega, in Portogallo le medicine "hanno l'IVA allo 0%, anche le medicine alternative" e solo la medicina veterinaria è tassata con un tasso così alto.
"Lo Stato grava le famiglie, alcune delle quali con pochi beni, con una sete di tassazione, e anche le associazioni e i comuni non sono esenti da questa tassazione", ha lamentato Pedro Frazão.
Per la portavoce del PAN, Inês de Sousa Real, è "incomprensibile" che in Portogallo "si dia l'esenzione a chi maltratta gli animali", indicando l'esempio della corrida, ma che le associazioni di protezione degli animali "non abbiano accesso a servizi a prezzi accessibili e debbano pagare l'IVA al tasso massimo".
"Non è solo una questione di beni di lusso. È una questione di moralizzazione delle politiche pubbliche, in particolare delle politiche fiscali", ha sottolineato il deputato.