In un comunicato, l'associazione presenta misure che incoraggerebbero la riduzione delle emissioni di gas serra e chiede al Governo e al Parlamento di includerle nel prossimo bilancio dello Stato.
Una delle misure porterebbe al graduale pensionamento dei veicoli più vecchi, attraverso un programma che includerebbe l'offerta di abbonamenti per il trasporto pubblico fino a 10 anni per i partecipanti. Il programma includerebbe le aree metropolitane e le comunità interurbane e tutti i mezzi di trasporto pubblico esistenti.
Nel prossimo bilancio, dice Zero, è importante che ci sia un aumento degli investimenti nei programmi per i nuovi servizi di trasporto pubblico e la riduzione delle tariffe nel sistema dei pass.
Modifiche ai pedaggi
Un'altra proposta di Zero per ridurre le emissioni è quella di modificare i pedaggi, in modo che i prezzi varino in base al peso dei veicoli e non, come avviene attualmente, all'altezza dell'asse e al numero totale di assi.
Perché i veicoli più pesanti "causano un'usura più consistente del manto stradale, comportano maggiori rischi in caso di incidenti (per i pedoni, ad esempio) e hanno una maggiore impronta ecologica di produzione", spiega Zero.
Nel comunicato, Zero spiega che del totale della tassa sui veicoli (ISV), la tassa di circolazione (IUC) e la tassa sui prodotti petroliferi (ISP) hanno rappresentato il 9,2% e il 7,0% del gettito fiscale nel 2021 e nel 2022, e che il consumo di carburante ha raggiunto i livelli massimi degli ultimi 11 anni nei primi sei mesi del 2023.
L'associazione propone quindi di integrare il peso del veicolo come criterio nell'ISV e nella IUC, riconoscendo che "il criterio della cilindrata è superato", perché non riflette bene gli impatti ambientali.
L'associazione propone che la tassa da pagare parta da cinque euro per ogni chilogrammo oltre i 1.500 chilogrammi, e aumenti a 10 euro al chilogrammo per pesi superiori ai 1.700 chilogrammi.
Vantaggi fiscali
"Molte aziende offrono veicoli e buoni carburante ai propri dipendenti invece di offrire il pass e di integrarlo con un importo mensile da spendere in servizi di mobilità elettrica e/o dolce. Le aziende che lo fanno non possono affermare pubblicamente di essere attente alla sostenibilità e allo stesso tempo contribuire ad aggravare il principale problema del Paese in termini di contributo al cambiamento climatico", si legge sempre nel comunicato di Zero.
Proponendo che a partire dal 2028 le aziende non possano più sostenere spese come l'acquisto di veicoli non 100% elettrici, i pedaggi, i parcheggi e il carburante, per pagare meno tasse, l'associazione ambientalista chiede un taglio del 25% nel prossimo bilancio alla deduzione di questo tipo di spese dalla base imponibile.
L'associazione suggerisce inoltre di destinare almeno il 10% delle entrate di ISP, ISV e IUC all'elettrificazione delle flotte. E che il sostegno alla rottamazione dei vecchi veicoli e all'elettrificazione si concentri sulle flotte di veicoli con alti tassi di utilizzo.
E lo Stato, sottolinea, "deve iniziare a dare l'esempio, smettendo di acquistare veicoli che non siano 100% elettrici a partire dal 2024".