L'anno scorso, il peso delle strutture ricettive locali nei pernottamenti nazionali è stato di circa il 42%, invece del 15% riportato dall'Istituto Nazionale di Statistica(INE). Il valore rappresenta una differenza di 36,3 milioni di pernottamenti rispetto al valore reale, secondo lo studio "La percezione del valore del turismo in Portogallo", presentato alla Dogana di Porto in occasione del 1° Congresso nazionale dell'Associazione degli alloggi locali in Portogallo(ALEP).

Lo studio afferma che "le statistiche ufficiali non riflettono la realtà e l'importanza degli alloggi locali" e che "l'INE conta nelle sue statistiche solo gli alloggi locali con dieci o più posti letto", contrariamente ai "datiEurostat che mostrano che oltre il 90% dei pernottamenti avviene in alloggi con meno di dieci posti letto".

Lo studio condotto dalla Facoltà di Economia dell'Universidade Nova de Lisboa(Nova SBE) e dall'Associazione degli Alloggi Locali in Portogallo mostra anche che la percentuale di stranieri è maggiore negli Alloggi Locali che negli hotel, rispettivamente con l'82% e il 71%.

In base alla località, gli alloggi locali hanno rappresentato una percentuale maggiore di pernottamenti rispetto agli alberghi nell'area metropolitana di Lisbona e nella regione settentrionale. Nel Comune di Porto, questa percentuale era del 60%, mentre nel Comune di Lisbona era del 48%, in linea con l'Area Metropolitana di Lisbona.

L'anno scorso il turismo ha raggiunto i massimi storici, rappresentando quasi la metà della crescita dell'economia. L'attività turistica ha generato un contributo diretto e indiretto di 33,8 miliardi di euro al Prodotto interno lordo (PIL). Lo studio rivela che "solo in termini diretti, ogni euro di consumo turistico nel Paese rappresenta 0,48 centesimi di Valore Aggiunto Lordo (VAL)". Il settore dell'industria tessile è al secondo posto (0,40 centesimi di VAL), seguito dall'agricoltura e dall'allevamento (0,38 centesimi).

"Ciò significa che il settore turistico ha un "coefficiente GVA" più alto di molte industrie tradizionali dell'economia portoghese", conclude lo studio.