"Se si tratta di creare condizioni di umanità in modo che le persone che sono qui e anche quelle che non possono restare qui siano trattate bene, penso che sia una buona cosa. Se è così, penso che sia un bene", ha detto il sindaco.

A margine della conferenza internazionale Urban Security 5.0, The Challenges in the Age of Intelligence, Rui Moreira ha detto però di non aver capito "esattamente" l'intenzione annunciata dal governo.

Domenica, al termine del 42° Congresso nazionale del PSD, il primo ministro Luís Montenegro ha presentato "sette nuove decisioni" per il Portogallo, tra cui la creazione di due centri di accoglienza per immigrati, uno a Porto e l'altro a Lisbona.

Interrogato sull'argomento, Rui Moreira ha giudicato positiva l'intenzione, soprattutto perché gli immigrati non regolari "non debbano dormire sotto i ponti".

"Se la persona può essere installata in un luogo per verificare se può essere legalizzata, se non può, se ha un problema per cui deve tornare nel suo Paese d'origine, penso che sia ottimo se c'è capacità di accoglienza", ha aggiunto.

In una conferenza dedicata soprattutto alle sfide della sicurezza urbana, è stato affrontato anche il tema dell'immigrazione, con il sindaco che ha sostenuto che le città cosmopolite richiedono "società aperte".

"Dobbiamo essere in grado di spiegare alla popolazione che chi vive qui è di Porto Alegre, indipendentemente dal fatto che sia nato qui o meno", ha detto.

Rui Moreira ha anche detto che "non posso accettare le lamentele" secondo cui la gente non capisce il multiculturalismo.

"Le città non sono proprietà di nessuno. Lo spazio pubblico appartiene a tutti noi", ha affermato, sottolineando la necessità che lo spazio pubblico sia anche "il salotto" di una città.

"Nel momento in cui lo spazio pubblico diventa questo, diventa anche più sicuro", ha aggiunto.

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