La proposta suggerisce che le aree di contenimento assoluto dell'AL corrisponderanno alle parrocchie che presentano un rapporto tra il numero di strutture di AL e quello di alloggi familiari classici "pari o superiore al 15%", applicandosi a Santa Maria Maior (71,3%), Misericórdia (47,4%), Santo António (26,7%), São Vicente (17,3%) e Arroios (15,2%), secondo l'assessore all'Urbanistica Joana Almeida.

È in discussione la proposta di sottoporre a consultazione pubblica, "per un periodo di 30 giorni lavorativi", il progetto di modifica del Regolamento Comunale per gli Alloggi Locali (RMAL), che sarà discusso mercoledì in una riunione privata dell'esecutivo comunale.

A questo proposito, Joana Almeida vuole che le aree di contestazione relativa siano le parrocchie o i quartieri cittadini con un rapporto "uguale o superiore al 5% e inferiore al 15%".

"In un momento di grande sensibilità per il mercato dell'AL, vogliamo dare maggiore stabilità a un'attività che è essenziale per il reddito di molte famiglie e che è molto importante per le dinamiche economiche di Lisbona", afferma l'assessore all'Urbanistica.

Joana Almeida sottolinea l'importanza di adeguare la RMAL alla realtà attuale della città, "nonostante il fatto che il Governo abbia scelto di non ascoltare i Comuni nella preparazione del pacchetto Mais Habitação, che ha un impatto significativo sulla LR".

"Vogliamo regolamentare la AL in una logica equilibrata. Non vogliamo quartieri esclusivamente turistici. Vogliamo equilibrio, vogliamo diversità. Vogliamo la vita nei quartieri e la qualità della vita nei quartieri. La nostra proposta di revisione del Regolamento comunale per gli alloggi locali segue questo principio", dichiara l'assessore, sottolineando il rafforzamento del monitoraggio e dell'ispezione di questa attività economica, per garantire che rientri nella legalità e abbia un impatto positivo, senza incidere negativamente sulla città.

"Non vogliamo la sospensione delle nuove licenze in tutte le aree urbane, che nel caso di Lisbona si applicherebbe all'intera città indipendentemente dal peso dell'AL in ogni parrocchia o quartiere".

Tra le misure del Governo in materia di AL vi sono la sospensione di nuove licenze per appartamenti e strutture ricettive integrate in una frazione autonoma di un edificio, la revisione delle licenze attuali nel 2030, con validità quinquennale delle nuove, la creazione di un regime di scadenza per le licenze inattive e un nuovo regime fiscale, che prevede un contributo straordinario del 20% o l'esenzione fiscale se la proprietà viene trasferita al mercato nazionale degli alloggi in affitto.