Il 23 ottobre è stato pubblicato sul Diário da República un decreto legge che stabilisce che i comuni potranno ora adottare i propri regolamenti amministrativi che definiscono "le procedure e i mezzi di azione" per l'attività di alloggio locale nella rispettiva area.
Considerando che il nuovo quadro giuridico "consente alle famiglie e a diverse città del Portogallo di continuare a beneficiare del turismo, offrendo agli ospiti un'opzione di alloggio conveniente per viaggiare", Airbnb ha rilasciato una dichiarazione in cui si dice "disponibile a collaborare con le autorità locali nella creazione di regole proporzionali e graduali che tengano conto delle esigenze di ogni comune - o addirittura di ogni quartiere".
Nel caso specifico di Lisbona e Porto, Airbnb offre la sua "collaborazione per sviluppare nuove regole che proteggano gli host occasionali e preservino le comunità locali, evitando soluzioni generiche e rispondendo alle esigenze di ogni parrocchia o quartiere".
Secondo i dati forniti dall'azienda, a Lisbona "solo sei delle 24 parrocchie hanno una densità di annunci attivi su Airbnb superiore al 3%".
A Porto, "sette delle nove parrocchie registrano un rapporto tra alloggi locali e alloggi totali inferiore al 3%", aggiunge.
Airbnb ricorda anche il "significativo" impatto economico degli alloggi locali, ricordando che, nel 2023, gli ospiti della piattaforma in Portogallo hanno speso in media 116 euro al giorno, generando 2,4 miliardi di euro di entrate e 1,1 miliardi di euro di tasse.
Airbnb sostiene di aver sostenuto "circa 55.000 posti di lavoro in Portogallo, in settori come la ristorazione, il commercio locale, l'intrattenimento e gli eventi" e afferma di aver raccolto 63,3 milioni di euro in tasse turistiche a Lisbona e Porto.
Il Governo aveva già annunciato l'intenzione di decentrare i poteri in materia di registrazione degli alloggi locali, restituendo alle autorità locali la decisione di porre fine agli alloggi locali in edifici residenziali o, in alternativa, di non decretare l'immediata cancellazione della registrazione degli alloggi locali e "invitare le parti a raggiungere un accordo".
La nuova normativa stabilisce che, nei Comuni con più di mille esercizi ricettivi locali, "l'assemblea comunale deve deliberare espressamente, entro un termine massimo di 12 mesi dalla data in cui il Comune raggiunge le 1.000 registrazioni, se esercitare il potere regolamentare" a lui assegnato.
Nella dichiarazione, Airbnb sostiene che "un sistema di registrazione nazionale, insieme alla condivisione dei dati con le autorità, sono strumenti essenziali per fornire alle autorità locali la trasparenza necessaria per comprendere meglio l'impatto dell'attività di accoglienza locale".