È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge approvato dal Governo che revoca il controverso contributo straordinario del 15% sugli alloggi locali (CEAL) e introduce misure per facilitare la mobilità geografica dei lavoratori ai fini IRS.
L'abrogazione del CEAL e la fissazione del coefficiente di invecchiamento applicabile alle strutture ricettive locali ai fini dell'IMI, introdotti nell'ambito del programma "Più alloggi" dal precedente Governo, avranno effetto retroattivo al 31 dicembre 2023, come era già stato annunciato a giugno dal Segretario di Stato per gli Affari Fiscali, Cláudia Reis Duarte.
Sebbene il documento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale affermi che la revoca di entrambe le misure avrà effetto solo a partire dal 31 dicembre 2024, il Ministero delle Finanze, interpellato dall'ECO, ha confermato che è già stata richiesta una modifica del testo affinché la revoca abbia effetto retroattivo al 31 dicembre 2023.
Questa decisione è una risposta alle critiche del settore ricettivo locale, che riteneva il CEAL ingiusto e penalizzante per l'attività. Con questa revoca con effetto retroattivo, i proprietari di alloggi locali sono esentati dal pagamento di questo contributo per l'anno 2024, il cui pagamento era inizialmente previsto entro il 15 giugno - ma che, nel frattempo, era stato sospeso per 120 giorni dall'attuale Esecutivo, in attesa che potesse approvare la revoca del regime, come ora è avvenuto.
Il Decreto Legge, che entra in vigore oggi, prevede anche modifiche al Codice delle Imposte per agevolare la mobilità geografica dei lavoratori, consentendo la deduzione dal reddito fondiario dei canoni percepiti da un contratto di locazione abitativa per l'attuale abitazione, delle spese sostenute per il pagamento del canone di locazione di un immobile adibito a propria abitazione permanente, a condizione che ci si sia trasferiti in una località distante più di 100 chilometri.
Inoltre, l'attuale legislazione stabilisce anche la riduzione da 24 a 12 mesi del periodo minimo durante il quale un immobile deve essere stato la propria abitazione permanente per beneficiare dell'esenzione dalle plusvalenze sulla sua vendita in situazioni eccezionali come "cambiamenti nella composizione del rispettivo nucleo familiare a causa del matrimonio o dell'unione di fatto, dello scioglimento del matrimonio o dell'unione di fatto o dell'aumento del numero di persone a carico".