Secondo un rapporto dell'ECO, ogni avvocato riceverà questa somma per ogni caso, compresi i costi di viaggio, per aiutare gli immigrati nella concessione dei permessi di soggiorno e nei rinnovi in corso.
L'obiettivo è quello di risolvere rapidamente le 400.000 richieste, per le quali avvocati e procuratori ricevono un compenso minimo di 150 euro e massimo di 1.400 euro al mese in un processo che è meramente amministrativo.
Secondo il regolamento, i compiti degli avvocati in questi casi saranno più incentrati sull'istruzione dei procedimenti amministrativi, in quanto istruttori di procedimenti amministrativi. In altre parole: l'analisi delle informazioni di supporto, la promozione dell'udienza preliminare e la preparazione della proposta di decisione amministrativa.
"Il prezzo indicato comprende tutti i costi, gli oneri e le spese la cui responsabilità non è espressamente attribuita all 'AIMA, tra cui, in particolare, tutte le spese di alloggio, vitto e viaggio delle risorse umane, l'acquisizione, il trasporto, l'immagazzinamento e la manutenzione delle risorse materiali, nonché gli eventuali costi derivanti dall'utilizzo di marchi registrati, brevetti o licenze", secondo quanto previsto dal Regolamento per la selezione di avvocati, praticanti avvocati e procuratori legali.
Questi servizi, erogati a distanza, saranno forniti da avvocati, praticanti avvocati o procuratori legali, che "faranno parte di gruppi e team da formare in base alla tipologia di casi" assegnati, come si legge nel bando.
"In una situazione di urgenza e di palese violazione dei diritti umani dei cittadini migranti, l'OA ha deciso di collaborare con l'AIMA per risolvere rapidamente le 400.000 richieste pendenti". Gli avvocati (che desiderano iscriversi) avranno a disposizione una quota minima di 150 e massima di 1.400 euro al mese", spiega Lara de Roque Figueiredo, vicepresidente del Consiglio generale dell'Ordine degli avvocati portoghesi. "Questo non va assolutamente confuso con il SADT, perché se fosse possibile appellarsi ad esso, è esattamente quello che farebbero i cittadini. Si tratta di una procedura meramente amministrativa che non richiede l'intervento di un avvocato". Tuttavia, l'OA ha ritenuto che fosse giunto il momento di aiutare le migliaia di cittadini che non hanno ricevuto risposta dallo Stato. L'attenzione non era rivolta all'importo (anche se ovviamente è sempre stato considerato insufficiente), ma piuttosto a fornire sostegno a chi ne ha bisogno", ha concluso.
Nel comunicato, le due associazioni sottolineano "l'onore e il privilegio di poter contribuire alla risoluzione di un problema così grave, che attualmente colpisce migliaia di persone nel nostro Paese, difendendo i diritti, le libertà e le garanzie" di cittadini e imprese.