Nel caso degli avvocati, le candidature sono state 2.592 e sono almeno 750 i legali che hanno presentato domanda di partecipazione al concorso per "fornire servizi per l'istruttoria dei procedimenti pendenti per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno", che "sono in corso di elaborazione da parte della Struttura di Missione dell'AIMA (Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo)".
I candidati saranno ora valutati per verificare se soddisfano i criteri.
Questi servizi, erogati a distanza, saranno forniti da avvocati, praticanti avvocati o procuratori legali, che "faranno parte di borse di studio e di team da formare in base alla tipologia di casi" assegnati, come si legge nel bando.
Le procedure amministrative saranno retribuite, ciascuna, con 7,50 euro e ogni avvocato sarà responsabile di un massimo di 200 casi.
Nel bando con cui hanno lanciato il concorso, le due associazioni hanno sottolineato "l'onore e il privilegio di poter contribuire alla risoluzione di un problema così grave, che attualmente colpisce migliaia di persone".
Nel regolamento, l'AIMA tutela il rischio di incompatibilità sollevato da alcuni sindacati, imponendo regole severe ai candidati.
Ai prestatori di servizi "è vietato avere interessi o legami con i casi trattati o con i rispettivi candidati" direttamente o indirettamente, attraverso studi legali e colleghi con cui condividono l'ufficio o con cui "possono avere rapporti personali, familiari o professionali".
Inoltre, ai fornitori di servizi "è vietato fornire ai richiedenti qualsiasi servizio in proprio, tramite la società di appartenenza, tramite colleghi di ufficio o altri soggetti con cui possano avere rapporti personali, familiari o professionali, nei 12 mesi successivi alla prestazione del servizio".
I requisiti per l'iscrizione saranno verificati dai rispettivi Ordini e prevedono "la frequenza di un corso di formazione preventiva, che sarà messo a disposizione dalla Struttura di Missione per il Recupero delle Cause Pendenti dell'AIMA".
Il 5 marzo sono state firmate le convenzioni tra l'AIMA e i due Ordini, ma il protocollo è stato perfezionato solo ora.
Il periodo di applicazione si è concluso lunedì scorso.
Entro la fine del 2023, le autorità portoghesi hanno stimato che ci saranno 400.000 immigrati con casi pendenti.
A giugno, il governo ha modificato la legge sugli stranieri, imponendo nuove restrizioni, tra cui la fine delle manifestazioni di interesse, una risorsa che permetteva a un cittadino straniero, con un visto turistico, di iniziare il processo di regolarizzazione in Portogallo.
Articolo correlato: