Dopo essersi stabilizzato dall'inizio del 2021, il peso dei contratti a breve termine e di altri lavoratori in situazioni temporanee è salito al 17,8% nel secondo trimestre dell'anno, secondo il Jornal de Negócios.

L'inversione di tendenza si era già verificata nel trimestre precedente, quando la quota di dipendenti con contratti a breve termine o di durata limitata era salita al 17,2%, raggiungendo poi i minimi storici registrati nel 2022.

A quel tempo, solo la Spagna (in vantaggio di un decimo) e i Paesi Bassi (dove il 27,8% dei dipendenti aveva un contratto a tempo determinato o a durata limitata) superavano il Portogallo in questa materia all'interno dell'Unione Europea(UE).